Concorrenza sleale

La concorrenza sleale si riferisce a pratiche commerciali scorrette o ingannevoli che un privato o un’azienda utilizza per ottenere un vantaggio sui concorrenti. Queste pratiche possono includere:
- Inganno: Fornire informazioni false o fuorvianti sui propri prodotti o servizi.
- Imitazione: Copiare le caratteristiche distintive di un prodotto o servizio altrui.
- Svalutazione: Diffondere informazioni negative sui concorrenti per danneggiare la loro reputazione.
- Pratiche commerciali ingannevoli: Utilizzare strategie che possono trarre in inganno i consumatori riguardo a prezzi, qualità o disponibilità.
Le pratiche commerciali scorrette sono state ben regolamentate dalla legge italiana, rendendo possibile la tutela per le aziende danneggiate che possono così intraprendere azioni legali per tutelare i propri affari.
Tra gli atti considerati concorrenza sleale ci sono:
- Uso di segni distintivi che confondono con nomi o loghi registrati da altri.
- Imitazione di prodotti concorrenti.
- Diffusione di notizie negative per danneggiare la reputazione di un concorrente.
- Atti di vanteria, storno di dipendenti, boicottaggio, spionaggio e dumping.
Giurisdizione nella concorrenza sleale
La concorrenza sleale è disciplinata dagli articoli 2598 e 2600 del Codice civile:
- L’articolo 2598 cc stabilisce una clausola generale che include atti commerciali scorretti non specificamente menzionati, come l’uso di mezzi scorretti per screditare un prodotto o un’azienda.
- L’articolo 2600 consente a chi subisce danni da concorrenza sleale di richiedere un risarcimento, utilizzando prove raccolte da Agenzie Investigative autorizzate.
Anche i dipendenti possono compiere atti commerciali scorretti, violando l’obbligo di fedeltà previsto dall’art. 2105 c.c., che vieta loro di trattare affari concorrenti o rivelare informazioni riservate.
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 8131/2017, ha evidenziato che l’obbligo di fedeltà deve essere interpretato come divieto di abusare della propria posizione lavorativa.
Inoltre, la sentenza n. 3739/2017 stabilisce che l’impossessamento di documenti aziendali riservati costituisce una grave violazione di questo obbligo, anche se non si verifica divulgazione. L’obbligo di fedeltà si unisce ai principi generali di correttezza e buona fede.
Le azioni dell’Agenzia Investigativa per identificare la concorrenza sleale
L’Agenzia Investigativa Rinaldi è specializzata nella raccolta di informazioni e prove per documentare atti di concorrenza sleale e altri illeciti che possono danneggiare la vostra attività.
Tali comportamenti lesivi possono causare danni significativi e perdite economiche all’azienda. Un colloquio con i nostri investigatori privati, esperti nel settore, consentirà di affrontare efficacemente questi comportamenti scorretti e perseguire gli illeciti ai sensi della legge.
Le nostre indagini si concentrano sull’identificazione di comportamenti illeciti messi in atto dai concorrenti, con investigatori privati attivi a livello nazionale ed internazionale.
In sintesi, le prove raccolte dall’Agenzia Investigativa che certificano la concorrenza sleale del dipendente o dell’azienda coinvolta, verranno raccolte in un Report finale e consegnate al cliente come rapporto contenente informazioni riservate.
Oltre ad indagini per concorrenza sleale l’Agenzia Investigativa Rinaldi offre

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la professionalità nelle investigazioni private e aziendali in Italia e all’Estero
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